Salice: Riti e Leggende

Una terra segnata dalla fede, dalle leggende e dalla memoria condivisa.
a cura di Federico Lotta

📜 Le leggende locali riguardano la commistione di tre figure di nome Stefano: 


1️⃣ S. Stefano diacono protomartire, morto lapidato nel primo secolo dell’era cristiana;


2️⃣S. Stefano Iuniore, monaco basiliano martirizzato dall’imperatore Costantino Copronimo insieme ad altri monaci verso l’anno 770 d.C. e, infine,


3️⃣ Stefano monaco basiliano salicese, vissuto e morto - lapidato da saraceni - in loco, in odore di santità.


🕯️ La presenza del culto rivolto a un santo greco produsse nella popolazione locale, man mano che la tradizione latina soppiantava quella bizantina, la necessità di avvicinare e rendere più familiare questa figura. Si produsse, probabilmente nel corso di decenni, la commistione tra un presunto e possibile monaco di nome Stefano vissuto a Salìce e il santo di Costantinopoli (nato, vissuto e martirizzato nella capitale della pars orientis dell’Impero romano). 


🙏 Questa unione produsse preghiere e riti in cui il mittente è un unico santo nato in Grecia e arrivato e morto a Salìce. 


📖 Vi sono effettivamente delle cronache locali che fanno riferimento a un Santo Stefano Juniore, lapidato dai barbari nel territorio di Salice nell’800 e altre che parlano di un monastero dedicato a S. Stephanum Novum sorgente nel territorio di Salìce. 


⚰️ Le spoglie di questo monaco, secondo la tradizione popolare, riposerebbero in un luogo non definito nello stesso territorio. Il ruolo assunto dal Santo, qualunque sia la sua reale consistenza storica come genius loci, indubbiamente caratterizza il villaggio da almeno otto secoli. È facile imbattersi in comunità di villaggio in questi antichissimi rituali di fondazione e sacralizzazione del luogo con il collegamento reale o presunto a un essere dotato di carica sacrale.

🏠 Torna alla Home

Webmaster: Angela Santoro - © 2025